Il respiro è una funzione fondamentale per il benessere fisico e mentale, ma viene spesso sottovalutato nella nostra frenetica vita quotidiana.
La sua importanza come forma di medicina naturale è stata portata avanti attraverso i secoli dalle medicine orientali e oggi comincia lentamente ad essere riconosciuta anche nella nostra medicina occidentale.
Ma facciamo un passo indietro nel tempo e vediamo come si evolve il respiro nel corso della nostra vita.
Il diritto di essere persona nasce con il primo respiro che emettiamo e l’intensità con cui avvertiamo questo diritto si riflette nel nostro modo di respirare.

I neonati ed i bimbi fino a circa tre anni, non essendo ancora influenzati dai condizionamenti familiari e sociali, respirano liberamente pertanto traggono la massima energia ed il massimo beneficio dalla respirazione.
Lo stesso vale per gli animali: anche il loro respiro è libero, spontaneo e naturale.
Se respirassimo con la loro spontaneità, il nostro livello energetico sarebbe molto maggiore e soffriremmo in maniera minore di stanchezza cronica, carenza energetica, ansia e stress cronico.
Invece succede che crescendo e diventando adulti veniamo contaminati dai condizionamenti culturali e sociali e il nostro respiro perde di libertà, diventando trattenuto, superficiale, veloce.
L’aspetto più preoccupante è che spesso neppure ci accorgiamo di avere una respirazione poco efficace e la medicina moderna non conferisce la giusta importanza a questa funzione vitale.
Come sappiamo la respirazione fornisce alle cellule l’ossigeno necessario per alimentare la fiamma del metabolismo e quindi la produzione di energia vitale.

E’ interessante notare come la respirazione non è soltanto un atto meccanico e chimico che permette gli scambi gassosi, ma è un aspetto fondamentale del ritmo corporeo di contrazione e dilatazione che si collega strettamente al ritmo cardiaco, a quello arterioso, venoso e linfatico, a quello della peristalsi esofagea ed intestinale, alla respirazione cranica ed ai movimenti ritmici della fascia che nel nostro corpo tutto avvolge e tutto connette.
Addirittura, come sa bene chi ha seguito i miei percorsi di consapevolezza posturale per la gestione del mal di schiena, il ritmo di ispirazione ed espirazione determina dei minimi ma fondamentali micro-movimenti della nostra colonna vertebrale.
Movimenti che avvengono ad ogni atto respiratorio.


E chi avrebbe mai immaginato che ad ogni inspirazione effettuata con il diaframma, questo muscolo geniale a forma di cupola che divide la cavità toracica da quella addominale, si abbassa verso l’addome ed effettua un dolce massaggio ai nostri organi addominali, conferendo loro maggiore elasticità e funzionalità?
E non dimentichiamo che una corretta respirazione diaframmatica ci permette di tenere a riposo i muscoli cervicali, evitandone un’inutile attivazione che porta all’instaurarsi di cervicalgia, mal di testa, tensioni temporo-mandibolari…
Non dobbiamo inoltre trascurare l’effetto che l’espirazione ha sulla frequenza cardiaca: si è scoperto infatti che durante l’espirazione il battito cardiaco rallenta, mentre durante l’ispirazione questo aumenta. Capiamo quindi che, se soffriamo di tachicardia da stress o ansia, possiamo lavorare sul respiro per avere un accesso diretto al controllo della frequenza cardiaca!
Recenti studi hanno anche evidenziato come durante l’espirazione ci sia un’attivazione del nervo vago che a sua volta attiva un riflesso anti-infiammatorio nel nostro corpo.
Avrei tante altre curiosità da condividere sull’importanza del respiro per la nostra salute, ma penso che queste siano sufficienti per farvi riflettere su quanto sia importante prestare le dovute attenzioni a questa nostra funzione vitale.
Ma se ancora non ne siate convinti, vi svelo l’ultima curiosità:
il numero medio di respiri che facciamo al minuto, in condizioni di salute e di riposo, è di 14 atti respiratori/minuto.
Questi, moltiplicati per 60 minuti e poi per 24 ore, ci porta ad un numero interessante: 20.160!
Questi sono gli atti respiratori medi che facciamo in una giornata.
Sono 20.160 occasioni che abbiamo per costruire la nostra salute ed il nostro benessere, ma dobbiamo esserne consapevoli!


Se questo argomento stimola la tua curiosità ed il tuo interesse e lo vuoi approfondire, se vuoi apprendere ad utilizzare il tuo respiro come strumento per gestire il dolore persistente, gli stati di ansia e di stress, non esitare a contattarmi.
Per ringraziarti per avere letto l’articolo fino in fondo, ti saluto con le parole di Oscar Travino, scrittore e psicoterapeuta, nei cui libri ho sempre trovato spunti molto interessanti.
Buona lettura!
“E allora tu respira.
Sì, respira
Respira quando sentirai mancarti l’aria, quando le pieghe delle ore peseranno come macerie di una vita in frantumi.
Respira quando il pianto ripulirà i tuoi occhi restituendo nuova luce ai tuoi sguardi sul mondo. Respira quando la rabbia brucerà le mani e i pensieri, quando sentirai che è inutile, quando penserai di non farcela.
Non aver paura, è solo vita che scorre. E tu respira.
Li, in quel movimento ritmico e costante, è racchiuso il centro del tuo Esserci.
Qui, ancora e sempre.
Fu un respiro concepirti, fu un respiro a spingerti alla luce.
Fu un respiro a dar vita a quel pianto che, appena nata, spezzò un legame e ti restituì al tuo essere Persona.
Respira, sei viva.
E nient’altro conta.”@2018 Oscar Travino



