OSTEOPOROSI: DI COSA SI TRATTA, QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO, COME PREVENIRLA

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CHE COSA SI INTENDE CON I TERMINI “OSTEOPOROSI” E “OSTEOPENIA”?

L’osteoporosi è una patologia delle ossa: consiste nella riduzione della loro densità che conduce ad una fragilità ossea e ad un conseguente aumento del rischio di frattura. 

Entro certi limiti la riduzione della densità ossea è una conseguenza del processo naturale di invecchiamento: con il passare degli anni il tessuto osseo si impoverisce dei minerali che lo compongono e tale riduzione fisiologica viene chiamata osteopenia.

Il termine osteoporosi si utilizza, invece, quando i valori della massa ossea risultano ridotti in modo più marcato, tanto da provocare fratture anche per traumi di minima entità o, in casi estremi, anche in assenza di trauma.

QUANTO E’ DIFFUSA L’OSTEOPOROSI?

L’osteoporosi rappresenta una malattia di rilevanza sociale. La sua incidenza aumenta con l’età fino ad interessare quasi tutti coloro che hanno superato gli 80 anni.

Finora è stata ritenuta una patologia quasi esclusivamente femminile, negli ultimi anni sta interessando sempre di più anche gli uomini.

Inoltre, ha cominciato a diffondersi anche tra i giovani a causa dello stile di vita non corretto.

OSTEOPOROSI E DOLORE

La perdita di tessuto osseo avviene in modo nascosto e silenzioso, senza provocare alcun dolore;  purtroppo, il primo episodio rivelatore dell’osteoporosi  è spesso proprio una frattura, dovuta ad una caduta o ad un piccolo trauma.

La presenza dell’osteoporosi non provoca di per se alcun dolore. L’osteoporosi diventa responsabile dell’insorgenza del mal di schiena quando la sua presenza ha favorito un cedimento strutturale di uno o più corpi vertebrali.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO CHE PREDISPONGONO ALLO SVILUPPO DI QUESTA PATOLOGIA?

I fattori di rischio sono molto numerosi e possono essere suddivisi in tre gruppi:

  • fattori di rischio che non possono essere evitati
  • fattori di rischio in parte controllabili
  • fattori di rischio che possono essere eliminati

Fattori di rischio che non possono essere evitati:

  • età
  • sesso
  • menopausa precoce
  • menopausa chirurgica
  • immobilizzazione forzata e assenza prolungata di carico (per infortuni, interventi chirurgici…)

Fattori di rischio in parte controllabili:

  • Costituzione magra

Le donne con ossa piccole e sottili e le donne che presentano una costituzione magra, esile e una carnagione chiara sono più esposte al rischio di fratture rispetto a quelle che hanno una costituzione più robusta. Questo non significa che occorre ingrassare per prevenire l’osteoporosi ma che bisogna evitare il dimagrimento eccessivo e l’anoressia.

  • Farmaci

I farmaci a base di cortisone, i farmaci antireumatici e antiallergici agevolano l’insorgenza dell’osteoporosi. Anche i diuretici e i lassativi aumentano l’eliminazione del calcio con le urine e con le feci.

  • Altra causa è l’ormonoterapia (nelle donne con carcinoma della mammella, negli uomini con carcinoma prostatico).
  • Riduzione della vista

Costituisce un fattore di rischio perché agevola le cadute.

Fattori di rischio che possono essere eliminati:

  • Scarsa attività fisica

La vita sedentaria, con riduzione dell’attività motoria, determina una netta riduzione delle attività in carico, con conseguente riduzione della densità ossea, aumento della fragilità ossea e insorgenza di osteoporosi.

Ma purtroppo le conseguenze della vita sedentaria non si fermano qui:

i muscoli diventano deboli e perdono la loro elasticità;

la mobilità delle articolazioni diminuisce;

la resistenza, la velocità, la coordinazione, l’equilibrio e tutte le altre capacità fisiche si riducono.

Da queste evidenze possiamo capire quanto sia importante mantenersi in movimento in modo equilibrato e misurato su quelle che sono le proprie capacità individuali.

  • Mancanza di esposizione alla luce solare

L’esposizione alla luce solare è fondamentale per la sintesi della vitamina D. Essa regola il metabolismo del calcio e garantisce adeguate quantità di calcio per una corretta ossificazione. Questo ci fa capire che non basta far ginnastica in palestra, non basta assumere la vitamina D per via orale, ma occorre praticare attività motorie all’aria aperta.

  • Errori dietetici

Insufficiente apporto alimentare di calcio, di vitamina D e consumo eccessivo di proteine animali.

  • Nicotina

A causa della nicotina si ha una riduzione del flusso sanguigno entro il corpo vertebrale che agevola l’osteoporosi.

Al di la’ della terapia farmacologica e dell’integrazione naturale, come si può prevenire o rallentare il decorso dell’osteoporosi qualora questo processo si fosse gia’ instaurato?

Per attuare un’efficace azione educativa e preventiva nei confronti dell’osteoporosi è sorta una particolare forma di Back School, definita Bone School, cioè scuola delle ossa.

Essa si prefigge di agire sui fattori di rischio che favoriscono la riduzione della densità ossea e che possono essere eliminati: scarsa attività fisica, mancanza di esposizione alla luce solare, insufficiente apporto alimentare di calcio, consumo di alcool, nicotina, abuso di caffeina e di farmaci.

L’obiettivo della Bone School è di evitare i problemi dovuti al “disuso”, cioè alla carenza di movimento.

IL MOVIMENTO E’ UNA MEDICINA INSOSTITUIBILE

L’osteoporosi può e deve essere prevenuta e curata con il movimento. La mancanza di movimento provoca osteoporosi; di conseguenza è indispensabile il movimento per curare l’osteoporosi.

Nella cura dell’osteoporosi il movimento può sostituire le medicine ma non esiste alcuna medicina in grado di sostituirlo. Questo perché le attività motorie sono fondamentali non solo per aumentare la densità ossea ma sono anche insostituibili per prevenire le cadute.

Infatti, non esiste alcuna medicina in grado di migliorare l’equilibrio, la coordinazione e la forza negli arti inferiori, capacità indispensabili per non cadere.

In collaborazione con “BACK SCHOOL – PROGRAMMA TOSO” presso lo studio FISIOMED abbiamo messo a punto un piano di lavoro per aiutare chi già soffre di questa patologia ma anche chi vuole agire tempestivamente lavorando sulla prevenzione.

Si tratta di un piano innovativo, sempre adattabile alle caratteristiche fisiche e caratteriali della persona che si rivolge a noi.

Prevede un numero limitato di sedute in cui si lavora secondo questa progressione:

  • informazione del paziente sulle caratteristiche della patologia, quali sono i fattori di rischio e come prevenirli;
  • educazione ad un corretto stile di vita;
  • parte pratica: il paziente apprenderà, sotto la guida del fisioterapista, gli esercizi di respirazione, di bone loading (esercizi con l’ausilio di piccoli carichi per favorire la formazione di tessuto osseo), di equilibrio, di coordinazione, che poi eseguirà al domicilio quotidianamente, con lo scopo di rendersi autonomo nel giro di qualche settimana.
  • E’ previsto anche un incontro a distanza di un mese dall’ultima seduta per valutare che gli esercizi vengano svolti correttamente e discutere di eventuali dubbi o incertezze.

L’obiettivo è eliminare tutti quei fattori di rischio che possono essere facilmente ridimensionati con un po’ di volontà, impegno, entusiasmo e desiderio di fare qualcosa di utile per il proprio corpo e la propria salute.

Viene consegnato al paziente il diario settimanale per monitorare l’effettivo svolgimento degli esercizi e tutto il materiale di supporto digitale o cartaceo che può essere utile per prendersi cura di se stesso in modo semplice ed efficace.

Personalmente credo molto in questo progetto di educazione e prevenzione, pertanto per qualsiasi curiosità o informazione non esitare a contattarci, Ivan ed io saremo felici di poterti dare tutte le spiegazioni di cui hai bisogno.

339 8198243 Paola – 338 4150699 Ivan

E come è ormai mia abitudine, vi ricordo la frase di Jim Rohn che ormai ho fatto mia:

“ABBI CURA DEL TUO CORPO, E’ L’UNICO POSTO IN CUI DEVI VIVERE”